Nella seconda metà degli anni’20, grazie alla posizione geografica e alla sua conformazione, molti ritenevano che l’aviazione commerciale italiana avrebbe avuto sviluppo prevalentemente sopra il mare, considerando prioritario il problema degli idroscali rispetto a quello degli aeroporti terrestri.
Così nel 1926, nell’ambito di un progetto elaborato per il miglioramento dell’aerodromo di Taliedo, primo aeroporto di Milano, si era pensato di unificare in una sola struttura l’operatività degli idrovolanti e degli aeroplani, senza peraltro escludere un ulteriore adeguamento delle strutture di Taliedo.
Nel 1927 il podestà di Milano, De Capitani D’Arzago, riprese e sostenne questa idea. La collocazione del bacino, denominato Idroscalo di Milano, fu però spostata più ad est, a otto chilometri da Piazza del Duomo, in località Tregarezzo di Segrate dove già esistevano ampie cave di inerti aperte qualche anno prima per la costruzione del grande scalo di smistamento di Linate.
Per la sua elaborazione fu incaricato il geometra Gino Utili. Al suo progetto furono apportate alcune migliorie, quali l’allargamento del bacino. Fin da questa fase venne rimarcato il fatto che l’ampio bacino avrebbe dovuto servire da polo per le attività sportive, quali nuoto e cannottaggio.
Lo scalo era in ogni caso principalmente concepito come una moderna “stazione idroaviatoria” agevolmente collegata alla città e all’aeroporto di Taliedo tramite il prolungamento di Corso XXII Marzo, aprendo una nuova carreggiata larga una trentina di metri.
In prossimità dell’invaso era anche previsto un ampio anello stradale di ventiquattro metri di larghezza. La zona era, inoltre, facilmente raccordabile con la stazione di smistamento dei treni di Lambrate.
I lavori furono iniziati nel 1928, seguiti da vicino dai tecnici della Provincia. Le dimensioni del bacino, che richiesero la movimentazione di milioni di metri cubi di terreno con mezzi tecnici ancora piuttosto modesti, sono notevoli: 2.500 metri di lunghezza, 300 metri di larghezza all’estremità nord, e 450 metri all’estremità sud, con una profondità media di una decina di metri.
La prima parte dello scafo del bacino fu conclusa in circa due anni, ed il primo idrovolante potè ammarare all’Idroscalo già nel maggio del 1930, anche se l’inaugurazione ufficiale dell’opera, battezzata col nome di “Idroscalo Provincia di Milano”, avvenne solo il 28 ottobre dello stesso anno.
Anche se vennero installati gli impianti necessari alle manovre notturne assicurando l’illuminazione della zona, l’aeroscalo rimase privo di gran parte delle infrastrutture di supporto previste, in quanto il rapido sviluppo assunto dall’aviazione terrestre determinò, entro la fine degli anni trenta, l’abbandono degli idrovolanti, risultati soggetti a notevole limitazione di impiego.
Nel giro di pochi anni divennero dunque più rilevanti le esigenze legate all’utilizzo sportivo del bacino, tanto che un impulso fondamentale alla conclusione dei lavori di scavo (che avevano molto rallentato il loro ritmo) venne dalla volontà di ospitare i “Littoriali del Remo”, nell’aprile del 1934.
Anche lo stimolo a concludere i lavori di sistemazione definitiva di tutta l’area, compresa la realizzazione della grande tribuna per il pubblico, sulla sponda nord-ovest, venne dall’esigenza di ospitare delle importanti gare internazionali, i campionati europei di canottaggio e di motonautica del 1938.
Al 1938 risalgono i primi interventi sul verde attorno al bacino, successivamente ampliati con il grande rimboschimento effettuato negli anni 1957 e 1958. Nasce il parco Idroscalo.
Nel 1960 l’Idroscalo entra nell’immaginario collettivo e nella storia del cinema: lungo le sue rive, infatti, viene ambientata la sequenza più celebre del film “Rocco e i suoi fratelli”, il capolavoro del celebre regista Luchino Visconti.
Dagli anni Novanta, il parco è il consolidato luogo di ritrovo estivo a Milano e dintorni.
Nel 2008 ricorre il suo 70° anniversario e si conferma parco per lo sport, l’arte, l’intrattenimento.
2010 la nuova sfida: l’Idroscalo è riconosciuto dalle Istituzioni secondo sito dell’EXPO 2015 – dopo Rho Fiera – e si intraprende un percorso che si regge su principi di sostenibilità, qualità, sicurezza, benessere.
Una nuova sfida, una nuova governance: nasce l’Istituzione Idroscalo di Milano per guidare lo sviluppo e la valorizzazione del parco. È il 2019.